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Smart Working VS Agile Working
- dicembre 9, 2020
- Posted by: wp_8651298
- Category: Uncategorized
Emergenza pandemica e lavoro da remoto: l’approccio “Agile”
Alla luce degli ultimi, drammatici eventi che hanno coinvolto l’Italia e il Mondo, l’espressione lavoro agile è diventata molto popolare, anche se il suo significato risulta spesso confuso, usato in modo errato, oppure del tutto frainteso. Se attuata correttamente, una strategia aziendale agile può rivoluzionare l’approccio al lavoro di un’azienda, accrescendo il suo valore agli occhi del cliente e favorendo una forza lavoro moderna e forte, allineata in una visione e in una mission comuni.
Vediamo le differenze tra lavoro agile e lavoro flessibile, esplorando alcune delle criticità che rallentano il passaggio al modello agile di lavoro.
La locuzione lavoro agile (AW, Agile Working Policies) è spesso usata in modo generico e superficiale, quindi errato, per descrivere il lavoro flessibile (FWP, Flexible Working Policies) e la possibilità di lavorare da remoto. In realtà si tratta di un insieme di principi guida, che coinvolgono l’intero organigramma aziendale e che innescano significativi benefici all’interno di essa.
Qual è la differenza tra lavoro flessibile e lavoro agile?
I vantaggi del lavoro da casa possono portare a significativi miglioramenti nella cultura aziendale, per esempio il fatto di aumentare l’equilibrio tra lavoro e vita privata per i dipendenti. Questo però è il concetto di lavoro flessibile.
Viceversa, il lavoro agile pur incorporando alcuni aspetti del lavoro flessibile, più in generale coinvolge tutto ciò che un’azienda fa (o non fa) nella quotidianità aziendale. Le persone sono assertive, aperte al feedback (non solo negativo…), aperte al cambiamento, e questo si riflette nell’attenzione verso il cliente (non solo esterno…), considerato il vero perno dell’agire aziendale, al quale viene trasmesso, in modo costante, valore.
Analizziamo le differenze:
- Se riflettiamo con FWP si “spostano” semplicemente le risorse dalle loro scrivanie ai divani, mentre per ottenere un AW occorre preparare le risorse ad adottare ed accettare il cambiamento, al fine di non frapporre, tra l’innovazione e l’urgenza, l’insorgere di reazioni di difesa personale a livello psicologico che potrebbero rendere vani, fin dall’inizio, qualsiasi tentativo di reagire alle difficoltà.
- Orientamento al dipendente e orientamento al cliente. Il FWP rende la vostra azienda più orientata ai dipendenti, valorizzando l’alternanza lavoro-privato e garantendo la possibilità di scegliere liberamente la sede di lavoro più opportuna. Il AW integra alla flessibilità per il dipendente anche l’orientamento al cliente, assicurando una sinergia fra il benessere del lavoratore e la valorizzazione del cliente. L’AW si concentra infatti su prestazioni e risultati, eliminando (quasi del tutto) controproducenti forme di controllo, come le presenze e gli orari.
- Un’altra distinzione fondamentale tra FWP e AW riguarda la mentalità. Il FWP crea abitudini, in quanto i dipendenti possono scegliere come e quando svolgere i loro compiti. L’AW si concentra invece sulla mentalità, incoraggiando una forte attenzione ai risultati e mettendo in atto un cambiamento nel modo in cui i dipendenti vedono il lavoro nella sua interezza. L’AW di fatto favorisce l’approccio secondo cui il lavoro è un’attività piuttosto che un luogo. Il semplice fatto di essere presenti non è sufficiente e può, a lungo andare, trasformarsi in un alibi.
- L’ultima differenza tra lavoro flessibile e lavoro agile è l’approccio alle riunioni. Il FWP consente ai dipendenti di lavorare a distanza e in orari diversi, il che spesso porta a scoraggiare le riunioni. Con l’AW, tuttavia, le riunioni sono centrali e determinanti per la collaborazione fra gli attori.
Oggi è sicuramente ora di introdurre il FWP, sia per quelle aziende che la crisi pandemica ha portato ad avere l’acqua alla gola, sia, viceversa, per quelle aziende che hanno tratto vantaggio dall’attuale situazione e che quindi viaggiano col vento in poppa. Tuttavia solo quelle aziende in grado di implementare all’interno della propria forza lavoro un approccio AW potranno risultare efficaci e competitive in un mercato che è in continua evoluzione, frenetico, basato sull’on-demand e irreversibilmente orientato alla customer experience. Occorre invertire la prospettiva, modulare gli interventi sui collaboratori dando respiro a fattori, quali la creatività, l’empatia, la corretta comunicazione, l’assertività, in tempi non troppo lontani ingiustamente trascurati.
Oggi questi fattori implementati nell’approccio AW fanno la differenza, rendendo le aziende un buon posto dove stare, vivere, crescere. In altre parole: un posto attraente.
Docente collaboratore di Up Training Pierfilippo Tebaldi