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Le aziende italiane non trovano lavoratori qualificati
- febbraio 12, 2021
- Posted by: wp_8651298
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Le aziende italiane non trovano lavoratori qualificati: ecco lo studio che ne spiega il motivo.
Come mai le aziende italiane hanno difficoltà a trovare lavoratori qualificati?
La situazione lavorativa in Italia non è proprio ottimale: da un lato, c’è un tasso di disoccupazione fermo all’8,9% e dall’altro ci sono aziende che non riescono a trovare personale qualificato.
Franca Castelli, fondatrice di Jobreference(piattaforma dedicata al lavoro) ha individuato gli errori più comuni commessi dalle aziende italiane nella ricerca del personale. Eccoli di seguito:
- Investimenti sulla formazione e crescita delle risorse. Spesso, all’interno delle aziende italiane non viene offerto un percorso di crescita delle risorse interne, per questo motivo, molti impiegati cambiano a favore di un’azienda che investa su di loro.
- Posizioni junior con anni di esperienza richiesti. Posizioni junior o stage e tirocini sono fatti per giovani che hanno bisogno di fare esperienza. Di conseguenza, richiedere una conoscenza approfondita del lavoro per una posizione junior porta a due spiacevoli situazioni: coloro che si affacciano al lavoro non hanno la possibilità di iniziare in quanto non hanno esperienza, mentre coloro che già hanno anni di esperienza si sentono giustamente troppo qualificati per occupare posizioni junior.
- Annunci scoraggianti. Spesso gli annunci richiedono tantissime competenze specifiche appartenenti a settori ben distinti. In questo caso, si tratta di skills tecniche e l’azienda rischia di perdere risorse che hanno competenze specifiche soltanto perché pretendono competenze sovradimensionate.
- Mancato inserimento. Inserimento e training delle nuove risorse sono fondamentali al fine di entrare in confidenza con l’azienda, ma spesso tali percorsi vengono trattati con superficialità in Italia.
- Smart Working. Il lavoro agile garantisce autonomia e flessibilità al dipendente e ciò non dovrebbe mancare all’interno di un’azienda, anche dopo la pandemia.
- Distanza geografica. Strettamente collegato allo smart working, cercare risorse geograficamente distanti darebbe la possibilità alle aziende di attirar un maggior numero di talenti qualificati e ai lavoratori di lavorare per aziende che abbiano sede in qualsiasi posto del mondo. Pensate a quante opportunità in più!
- Work/life balance. L’equilibrio tra lavoro è vita privata è fondamentale sia per il benessere del dipendente che per la produttività aziendale.
- Welfare. I piani di welfare aziendale sono molto importanti, soprattutto in situazioni come la pandemia che stiamo vivendo. Bisogna, quindi, che le aziende offrano determinati piani al fine di avvicinarsi anche al dipendente.
- Busta paga del precedente lavoro. Se l’offerta si basa sulla busta paga del precedente lavoro, vi sarà una mancanza di fiducia già dal primo momento.
- Working title Spesso il nome del titolo richiesto non combacia con le mansioni che si dovranno poi svolgere e quindi ci sarebbe bisogno di maggiore chiarezza all’interno degli annunci di lavoro.
Fonte: businessinsider.