I lavoratori italiani preferiscono l’ufficio o il lavoro da casa?

Un’indagine di PMI.it e T-Voice rivela le preferenze dei lavoratori italiani riguardo la sede di lavoro: ufficio o lavoro da casa?

Da quando è scoppiata la pandemia, non si è mai smesso di parlare di smart working. Tuttavia, quest’ultimo viene ancora confuso con il telelavoro e questo accade spesso nel nostro Paese. Bisogna quindi innanzitutto chiarire questa confusione derivante da attività e termini quali telelavoro, remote working e smart working.

Ecco il loro reale significato.

• Telelavoro: attività che prevede un determinato luogo diverso dalla sede dell’azienda, ma con la stessa rigidità oraria.
• Remote working: lavoro svolto in un luogo diverso dalla sede aziendale, ma che si basa sulle stesse modalità di confronto e collaborarione attraverso dispostivi tecnologici di videoconferenza.
• Smart working: detto anche lavoro agile, è caratterizzato dalla flessibilità rispetto a luogo e orari. Si basa essenzialmente su responsabilità e fiducia e mira ad aumentare la produttività e migliorare il welfare aziendale.

Una volta chiarite le differenti modalità di lavoro, entrando nel dettaglio della ricerca si evince che dopo la pandemia gli italiani preferirebbero stare in sede due o tre giorni a settimana, ma dovendo scegliere l’esclusività del luogo di lavoro, la maggior parte opterebbe per l’ufficio.

Questo in quanto il lavoro agile presenta alcuni svantaggi, tra i quali la sensazione di perder tempo, l’isolamento, una minore interazione con i colleghi, le maggiori competenze digitali richieste, nonché un minor controllo da parte del datore di lavoro.

Bisogna ricordare, tuttavia, anche i vantaggi dello smart working, ovvero: minore stress, miglior conciliazione vita privata e lavorativa, incremento della produttività e soprattutto sostenibilità ambientale.