Classificazione del rischio per i corsi antincendio
Il corso antincendio è suddiviso in tre livelli, a seconda della valutazione del rischio dell’azienda, effettuata in base ai criteri stabiliti dalla legge. In base a ciò, si possono distinguere attività a rischio basso, a rischio medio e a rischio elevato.
Ogni azienda, a seconda della tipologia di attività, possiede criticità specifiche, sulle quali gli Addetti Antincendio devono essere formati.
Secondo la normativa, i corsi antincendio sono così suddivisi:
- corsi antincendio rischio basso, per tutte le aziende in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e non vi sono condizioni che possono favorire lo sviluppo di incendi (tutte le attività residuali non rientranti tra le attività a rischio medio e elevato);
- corsi antincendio rischio medio, luoghi di lavoro dove sono presenti sostanze infiammabili e vi sono anche le condizioni per il potenziale sviluppo di incendi, sebbene in maniera limitata (cantieri temporanei dove si fa uso di fiamme libere e altre attività classificate dall’elenco allegato al D.M. 16 febbraio 1982 e nel D.P.R. n. 689/1959 escluse quelle indicate come rischio elevato);
- corsi antincendio rischio elevato, imprese nelle quali non solo sono presenti sostanze infiammabili, ma il rischio di sviluppo e propagazione di incendi è particolarmente elevato e concreto (ad es. fabbriche e depositi di esplosivi, centrali termoelettriche, aziende estrattive, cantieri temporanei sotterranei, alberghi, scuole, ospedali)
A tutti i livelli i corsi antincendio sono divisi in: una parte teorica che consente l’apprendimento di nozioni di base riguardo le misure di prevenzione, i sistemi di allarme e la segnaletica: un modulo pratico, con esercitazioni di addestramento del personale e simulazioni di incendio, al fine di valutare il corretto apprendimento e l’utilizzo appropriato di estintori e idranti.